Ogni estate ci scandalizziamo per il fenomeno del caporalato che, in un modo o in un altro, sale alle cronache. In realtà ci sentiamo di dire che il caporalato è un fenomeno estremo che però evidenzia un tema drammatico che riguarda la situazione generale di tutta o quasi tutta l’agricoltura mondiale: il tema dei prezzi che vengono pagati agli agricoltori per i prodotti agricoli. Negli ultimi cento anni i prezzi dei prodotti agricoli sono andati gradualmente calando in relazione ai prezzi degli altri beni di consumo e dei servizi.
Questo ha forzato in qualche modo gli agricoltori a ricorrere a tecniche che permettessero una riduzione dei costi di produzione, come la monocoltura, possibile solo con il sostegno della chimica di sintesi, la sempre più sofisticata e pesante meccanizzazione ed il ricorso a sementi che garantissero elevate rese produttive sempre più standardizzate. Se tutto ciò ha avuto l’indubbio vantaggio di aumentare la produzione agricola e abbassare i prezzi anche al consumo, ha avuto l’effetto, in sé endemico, di inquinare i suoli, le acque e l’atmosfera, di impoverire i terreni della loro fertilità, di abbassare enormemente la qualità del nostro cibo. L’ultimo, e più eclatante effetto di tutto ciò, è il ricorso da parte di alcuni agricoltori a manodopera a basso costo per sostenere un minimo equilibrio economico finanziario.
Un percorso virtuoso alternativo è possibile.
L’agricoltura biologica e Biodinamica è un sistema consolidato da decenni e ci sono sufficienti conoscenze ed esperienze per produrre un cibo di alta qualità nutrizionale, ma anche per curare la salute e la vita del nostro pianeta. Affinché ciò possa realizzarsi opportunamente, e gli agricoltori non siano forzati a pratiche socialmente scorrette, è necessario che oltre ad una loro presa di coscienza ed ad una loro formazione conoscitiva, venga riconosciuto un GIUSTO PREZZO per i loro prodotti.
Chi può riconoscere il GIUSTO PREZZO è a tutta prima il commerciante, ma la sua azione non potrà essere realmente efficace e duratura nel tempo, se non sarà sostenuta da una comunità di consumatori che condividono e sostengono questo processo con la loro scelta consapevole di consumo.
Affinché si possa creare nel tempo questa COMUNITÀ CONSAPEVOLE tra produttori, commercianti e consumatori, interessati alla propria salute, alla salute della Terra e della società nel suo complesso pensiamo sia necessario iniziare dalla TRASPARENZA.
Per questo, in modo forse un po’ provocatorio, abbiamo coniato questa immagine che ci evidenzia cosa sottende a un prezzo troppo basso e qual è il costo che altri devono pagare al nostro posto e come conseguenza delle nostre scelte di consumo.
Pensiamo che in questo modo possa iniziare a sorgere un vero sentimento di FIDUCIAECONOMICA tra persone che hanno a cuore, non solo il proprio benessere, ma anche quello del nostro pianeta e della nostra società di oggi e di domani.
Fabio Brescacin
Presidente EcorNaturaSì
* Pomodoro da passata Fattoria Di Vaira, Azienda Agricola Biodinamica San Michele
** Fonte: Federbio
*** Fonte: Contratto quadro area nord Italia pomodoro industriale accordo 2018